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⚠️ “Il codardo che si nasconde dietro il microfono, lo picchierò in tribunale…” Jasmine Paolini ha annunciato all’improvviso che intenterà una causa contro Matteo Salvini, che potrebbe affrontare un anno di carcere e un risarcimento danni stimato in 8 milioni di dollari. Inoltre, Sky Sports Studios rischia il fallimento se Paolini presentasse queste prove… Tre minuti dopo, il direttore di Sky Sports Studios ha chiamato il team legale di Paolini e ha preso una decisione che ha costretto Salvini a scusarsi immediatamente…

⚠️ “Il codardo che si nasconde dietro il microfono, lo picchierò in tribunale…” Jasmine Paolini ha annunciato all’improvviso che intenterà una causa contro Matteo Salvini, che potrebbe affrontare un anno di carcere e un risarcimento danni stimato in 8 milioni di dollari. Inoltre, Sky Sports Studios rischia il fallimento se Paolini presentasse queste prove… Tre minuti dopo, il direttore di Sky Sports Studios ha chiamato il team legale di Paolini e ha preso una decisione che ha costretto Salvini a scusarsi immediatamente…

LOWI Member
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In uno sviluppo sorprendente che ha scosso sia il mondo sportivo che quello politico in Italia, la star del tennis Jasmine Paolini ha annunciato la sua intenzione di citare in giudizio il politico di estrema destra Matteo Salvini per diffamazione.

La 28enne numero 5 del mondo, fresca della sua straordinaria stagione 2024 che l’ha vista raggiungere la finale al Roland Garros e Wimbledon, ha dichiarato in un infuocato comunicato stampa: “Il codardo che si nasconde dietro il microfono, lo picchierò in tribunale…” — che si traduce in “Il codardo che si nasconde dietro il microfono, lo picchierò in tribunale…”

La polemica è scoppiata durante una diretta su Sky Sport Italia, dove Salvini, apparso come commentatore ospite, ha fatto commenti controversi sulle celebrazioni in campo e sulla vita personale di Paolini.

Secondo fonti vicine al giocatore, Salvini avrebbe lasciato intendere che il successo di Paolini fosse in qualche modo legato a favoritismi o influenze esterne, utilizzando un linguaggio dispregiativo che sconfinava in attacchi personali.

I commenti, trasmessi a milioni di persone, sono diventati rapidamente virali, suscitando indignazione tra i fan, gli altri atleti e i sostenitori dei diritti delle donne che li consideravano sessisti e infondati.

Paolini, nota per il suo comportamento calmo in campo, non ha perso tempo a rispondere. In una conferenza stampa improvvisata tenutasi poche ore dopo la trasmissione, ha rivelato che il suo team legale aveva già iniziato a preparare una causa per diffamazione.

Esperti legali stimano che, in caso di successo, Salvini potrebbe rischiare fino a un anno di carcere ai sensi delle severe leggi italiane sulla diffamazione, che trattano le dichiarazioni pubbliche false e dannose come reati penali quando dirette a privati.

Inoltre, i danni civili potrebbero raggiungere la sorprendente cifra di 8 milioni di euro (circa 8,7 milioni di dollari), coprendo danni alla reputazione, perdita di opportunità di sponsorizzazione e disagio emotivo.

Le potenziali ricadute si estendono oltre lo stesso Salvini.

Addetti ai lavori affermano che la squadra di Paolini ha raccolto prove convincenti, tra cui filmati inediti in studio, comunicazioni interne e dichiarazioni di testimoni dello staff di Sky Sports, che potrebbero dimostrare che l’emittente non è intervenuta o addirittura ha incoraggiato le osservazioni provocatorie per gli ascolti.

“Sky Sports Studios rischia la bancarotta se Paolini presenta queste prove in tribunale”, ha ipotizzato un analista legale, sottolineando che una causa vinta contro la rete potrebbe innescare massicce richieste di risarcimento e ritiri degli inserzionisti.

Il dramma raggiunse il culmine appena tre minuti dopo l’annuncio di Paolini. Secondo quanto riferito, il direttore di Sky Sports Italia avrebbe chiamato personalmente i legali di Paolini nel frenetico tentativo di contenere la crisi.

Ciò che seguì fu descritto come una trattativa tesa, culminata in una decisione che lasciò gli osservatori sbalorditi: Salvini sarebbe stato incaricato di rilasciare immediate scuse pubbliche.

Nel giro di poche ore, un Salvini visibilmente a disagio è apparso sui social media e successivamente in onda, offrendo quella che molti hanno descritto come una ritrattazione forzata. “Se le mie parole hanno causato offesa, mi scuso”, ha affermato, evitando l’ammissione diretta dell’illecito.

Tuttavia, i critici e i sostenitori di Paolini l’hanno liquidata come insincera, sottolineando che è arrivata solo dopo la minaccia di azioni legali e la pressione della rete.

La Paolini, attraverso i suoi rappresentanti, ha respinto le scuse come inadeguate. “Le parole hanno conseguenze”, si legge nella sua dichiarazione. “Non si tratta di politica o opinioni sul tennis, ma di rispetto e dignità.

Procederemo con la causa a meno che non venga fatta una ritrattazione completa e genuina, insieme a misure appropriate per prevenire tali incidenti in futuro.”

L’incidente ha acceso un dibattito nazionale più ampio sulla misoginia nei media e nella politica italiana. Salvini, leader della Lega e figura polarizzante nota per il suo stile schietto, ha a lungo suscitato polemiche con commenti sull’immigrazione, sui ruoli di genere e sulla cultura delle celebrità.

Femministe e sostenitrici dell’uguaglianza sportiva hanno acclamato Paolini come un eroe per essersi opposto a figure potenti, con hashtag come #GiustiziaPerJasmine e #BastaInsulti che fanno tendenza sui social media italiani.

Gli altri tennisti si radunarono dietro di lei. Il capitano italiano della Coppa Davis Filippo Volandri ha definito i commenti originali “inaccettabili”, mentre star della WTA come Coco Gauff e Iga Świątek hanno espresso solidarietà sui social media.

Anche le leggende in pensione sono intervenute, con l’ex giocatrice Flavia Pennetta che ha affermato: “Jasmine rappresenta la nuova generazione che non lo tollererà più”.

Per la Paolini l’episodio arriva in un momento cruciale della sua carriera. Dopo essere entrata nella top 5 e aver guadagnato oltre 5 milioni di dollari in premi in denaro solo nel 2024, è diventata una delle atlete più commerciabili d’Italia.

Secondo quanto riferito, i principali sponsor, tra cui marchi di lusso e produttori di attrezzature sportive, hanno espresso preoccupazione, e alcuni in privato hanno indicato che stanno monitorando da vicino la situazione.

Gli esperti legali prevedono una lunga battaglia. I casi di diffamazione che coinvolgono personaggi pubblici in Italia possono trascinarsi per anni, ma l’aspetto penale aggiunge urgenza.

Se condannato, Salvini si unirebbe a una lista di politici italiani penalizzati per discorsi incendiari, danneggiando potenzialmente le sue ambizioni politiche in vista delle future elezioni.

Sky Sports Italia è rimasta a bocca chiusa, rilasciando solo una breve dichiarazione sul rispetto di tutte le parti coinvolte. Dietro le quinte, tuttavia, si dice che la rete sia in modalità di controllo dei danni, rivedendo le politiche degli ospiti e considerando le sospensioni per i commentatori controversi.

Mentre la causa incombe, una cosa è chiara: Jasmine Paolini si è trasformata da una silenziosa donna di successo in campo a una voce potente contro l’abuso di piattaforma e privilegio.

La sua decisione di reagire in aula piuttosto che in tribunale ha ispirato molti, dimostrando che anche di fronte ai pesi massimi della politica e ai giganti dei media, la dignità individuale può prevalere.

Resta incerto se basteranno le scuse di Salvini o se il caso passerà al processo. Ma per ora Paolini ha inviato un messaggio clamoroso: nessuno – né i politici, né le emittenti – è al di sopra della responsabilità.

In un’era in cui le donne nello sport continuano a combattere stereotipi e molestie, la sua posizione potrebbe rivelarsi più efficace di qualsiasi titolo del Grande Slam.

I prossimi mesi riveleranno se questa resa dei conti legale rimodella i confini del discorso pubblico italiano o diventa solo un altro capitolo nella lunga storia di controversie di Salvini. Una cosa è certa: Jasmine Paolini ha assicurato che il mondo la guardasse.